L’Istituto Comprensivo n° 1 “Giuseppe Tomasi di Lampedusa” di Capo d’Orlando opera su due comuni: Capo d’Orlando e Naso.
Caratteristiche socio-culturali del territorio e dell’utenza di Capo d’Orlando
La cittadina si colloca sulla costa settentrionale sicula, con la visuale delle Isole Eolie, tra Capo d’Orlando e Cefalù.
Il territorio comunale, di 1456 ettari, è costituito da una fascia litoranea subcollinare che si allunga sul Mar Tirreno tra la foce di S. Carrà a levante e quella della Fiumara di Zappulla a ponente. Morfologicamente il territorio può dividersi in due parti nettamente distinte: la piana alluvionale, ricca di acqua, particolarmente adatta alle coltivazioni intensive irrigue, e il territorio subcollinare caratterizzato da ammassi rocciosi come quelli del Capo, che ha dato il nome alla cittadina. Il Comune conta circa 13234 residenti all’anagrafe (ultimo aggiornamento del 17/11/2022); a questi vanno aggiunti i domiciliati senza residenza. Comprende le seguenti frazioni: S. Carrà (parzialmente), Scafa, Marcaudo, Bagnoli, S. Gregorio, S. Martino, Manazza, Certari, Catutè, S. Lucia, Vina, Forno Furriolo, Piana, Trazzera Marina, Malvicino, Piscittina, Masseria, Bastione, S. Filadelfio, Marmaro, Bruca, Forno Alto, Amola (Parzialmente), Crocevia.
Capo d’Orlando ha origini antichissime, gli storici Diodoro, Strabone, e Plinio il Vecchio fanno risalire la sua fondazione ai tempi della guerra di Troia (1218 a.C.). Oggi Capo d’Orlando rispecchia la realtà, le cui contraddizioni e crisi hanno apportato cambiamenti non sempre positivi, anche se essi sono il risultato dello stile di adottato ultimamente. La popolazione scolastica risulta molto eterogenea per la presenza di famiglie provenienti dall’hinterland. Tuttavia nel territorio orlandino non mancano occasioni culturali e strutture sia pubbliche che private.
Notizie Storico-Geografiche sul territorio di Naso
Sorge su un colle nel primo entroterra dei monti Nebrodi a 495 m di quota s.l.m.. Il territorio ha un’estensione di Kmq 3360. La popolazione conta 4243 abitanti.
Nell’aria salubre ed incontaminata, l’incanto dei molteplici paesaggi, le “chiare, fresche e dolci acque” delle innumerevoli sorgenti, la cortesia e la siciliana cordialità della gente, si sublimano, nello scorrere lento e monotono del tempo, in una girandola di sensazioni di incomparabile suggestione. Molte grandi e famose città del passato devono la loro fortuna al fatto di essere state fondate da divinità. Naso non sfugge a questa regola essendo stata fondata nel 1218 a. C. da Agatirno figlio di Eolo, il Dio dei venti. Si chiamò Agatirsi e sorgeva in un luogo che presumibilmente si può localizzare nei pressi della contrada S. Martino, vicino Capo d’Orlando. Fu città importante e popolosa, narrano Tito Livio e Plinio, ed intorno all’anno 901 d. C. fu distrutta dai Saraceni.
I cittadini scampati alle orde saracene si ritirarono sulla collina e fondarono l’odierna Naso unitamente ad altri scampati alle incursioni saracene provenienti da Naxida, città situata presumibilmente nei pressi della località S. Antonio- Fiumara nel comune di Naso. A questo punto c’è da chiedersi da dove derivi questo nome questo nome così, a dir poco, originale. Numerose sono le teorie, citeremo le più probabili: secondo alcuni Naso deriva da greco “Nesos” isola perché a vederlo da lontano sembra proprio un isolotto affiorante dalle verdi e lussureggianti vallate; secondo altri, invece, il nome deriverebbe dall’arabo” Nasu”che vuol dire dimenticato, come a voler testimoniare il desiderio degli scampati di dimenticare le orde saracene che avevano distrutto Agatirside. Nel corso dei secoli Naso subì le dominazioni dei Saraceni, Normanni, Aragonesi e fu prima Baronia e poi sotto Carlo Ventimiglia, Contea. Fu città fortificata da mura che la circondavano per buona parte del suo perimetro; vi si accedeva attraverso cinque porte delle quali una è ancora visibile nella zona orientale della città mentre nulla più resta dell’antico Castello se non il nome dell’omonima passeggiata. Molto esteso è il territorio di Naso che a Nord si spinge fino al mare occupando circa due chilometri di costa ed ancora più vasto era fino al 1925, anno in cui Capo d’Orlando ottenne l’autonomia da Naso, trasformandosi da piccolo borgo di pescatori in quella simpatica e laboriosa cittadina che noi tutti oggi conosciamo. Le origini ed il passato glorioso di Naso non hanno prodotto però solo storia ma anche arte e cultura e benché molte opere siano andate distrutte nel corso dei secoli a causa dei frequenti e disastrosi terremoti, molte sono ancora visibili ai nostri giorni.
Le contrade appartenenti al territorio del Comune di Naso sono oltre 60. Hanno origini antiche e sono testimonianza dei vari abitatori del paese: Abatatu, All’anciuli, Batia, Bazia, Brucoli, Cagnanò’, Caria,Cavallaru, Ciumara, Contura, Cordazzu, Costa Di Vapo, Culonna, Crista, Cuddiri, Du Ciumari, Druino, Dulisa, Feudo, Ficheruzza, Figurella, Giallongu, Giglia, Gorn, Grazia, Laccu, Livari, Maina, Malò, Mancogna, Marestile, Miceli, Misericordia, Munidiri- Mezza Munta-Riposu, Piano di San Cono, Porcheria, Rocca D’almo, Rummiali, Rupila, Sant’Anna, Sant’Antonio, Santa Carrà, Santu Liu, Serrauzzo, Spirito Santo, Tambureddu, Terrano, Testa Di Pali, Umbri, Valanca, Vuricazzu, Zicchiri.